teatro

Una lettura drammatizzata di un testo della Via Crucis scritto da Henry Ghéon. Trattasi di un'opera ispirata alla "Sacra", manifestazione del teatro religioso medievale, particolarmente diffusa e fiorente nei secoli XIII e XIV. Scompaiono scenografia e costumi: rimane l'attore alle prese con la Parola. E tuttavia, davanti ai nostri occhi, si svolge la rappresentazione di un dramma popolato da una folla di personaggi, o meglio di creature vive. I protagonisti ci sono tutti: Maria e le pie donne, Pilato, gli apostoli, il cireneo, i carnefici. Ma il fatto più importante è che manchi proprio Gesù: al suo posto, in quel testo scarno, ci siamo noi; ciascuno di noi ci si ritrova, da solo, e confuso nella mischia biblica della valle di Giosafatte. Ed è questo, poi, in parole molto povere, il senso che Cristo ha voluto dare al proprio sacrificio. Teatro a scena nuda dove è l'attore che 'fa' scena e dove la magia della parola rievoca l'azione, o, secondo i casi, contribuisce a dare all'azione scenica una dimensione reale."

Commedia in due tempi - Dell’omonimo testo di N. Ginzburg
Tutto inizia quando la normale tranquillità di un giorno qualunque, viene sovvertita dal suono del campanello: è Barbara, una giovane ragazza con una valigia, che chiede del padrone di casa. Tosca, la cameriera, la fa entrare in attesa della signora. 
Non le pare vero di parlare con qualcuno e inizia a raccontare di sé e della sua vita … .
L’arrivo di Barbara porterà trambusto nella quotidianità dei protagonisti e nei rapporti famigliari mettendo a nudo criticità, ipocrisie, superficialità …